venerdì 29 giugno 2012

Salame di Milano




Un tempo la produzione tipica era a Codogno; ora si produce in Brianza e in tutto il milanese. Un centro tipico di produzione è San Colombano al Lambro. Nella zona di Codogno talvolta si aggiunge all'impasto una piccola quantità di sangue di suino.
Il salame di Milano è uno tra i più conosciuti salami italiani; deriva da un impasto di carne suina e bovina macinato fine "a grana di riso" e insaccato in crespone di suino o, data la sua produzione su larga scala, ormai estesa a tutto il territorio nazionale, in budello sintetico. È un prodotto di dimensioni notevoli, che pesa 3-4 kg, insaporito semplicemente con sale e aromi, senza eccedere. La stagionatura è tra le più lunghe nel settore, allo scopo di raggiungere una buona compattezza della parte grassa e magra. È molto simile, sia alla vista che al gusto, al salame ungherese, che presenta però una drogatura diversa, dove entrano una maggior varietà di spezie. Il colore è sempre di un rosso acceso, quasi rubino nella sua tonalità. I milanesi lo mangiano al naturale nella michetta, tipico pane meneghino.

Formaggio FIORE SARDO




Il Fiore Sardo è un formaggio italiano a Denominazione di Origine Protetta.
Questo formaggio di pecora viene prodotto in Sardegna. Oltre alla denominazione DOP può vantare il prestigioso riconoscimento di Presidio di Slow Food, insieme al "Casizolu" e al "Pecorino di Osilo".
Il formaggio, conosciuto ad Osilo con il nome di "casu ruju" (formaggio rosso), è a pasta cruda, viene prodotto con latte intero fresco e cagliato esclusivamente con caglio di agnello o capretto. La zona di produzione è estesa a tutta la Sardegna.

TAGLIATELLE

tagliatelle con sugo di funghi

Le tagliatelle sono una pasta all'uovo tipica del centro e nord Italia.
Il loro nome deriva dal verbo "tagliare", dato che si ottengono stendendo la pasta in sfoglia sottile e tagliandola, dopo averla arrotolata.
Una variante sono le tagliatelle verdi, nel cui impasto entra la bietola o lo spinacio, particolarmente gustose e delicate sono poi le tagliatelle verdi all'ortica (con cime tenere delle ortiche al posto degli spinaci).
In Emilia-Romagna il tipico condimento da abbinare a questo tipo di pasta è il ragù bolognese, ma possono essere utilizzati differenti condimenti come prosciutto, sugo di pomodoro, funghi di bosco, tartufi, frutti di mare, piselli e altro.
Nelle Marche le tagliatelle sono considerate un piatto tipico e da sempre diffusissime: si condiscono con vari tipi di ragù, tra cui quello preparato con carne di papera.
Secondo una leggenda bolognese le tagliatelle sarebbero state inventate nel 1487 dal bolognese mastro Zefirano, cuoco personale di Giovanni II di Bentivoglio: in occasione del matrimonio di Lucrezia Borgia (che passò da Bologna nel viaggio verso Ferrara, per sposare il Duca di Ferrara, Alfonso I d'Este) per preparare la pasta si ispirò ai suoi biondi capelli. In realtà è soltanto una storiella inventata dall'illustratore e umorista bolognese Augusto Majani nel 1931.
Durante il ventennio fascista lo scrittore Filippo Tommaso Marinetti, come atto paradossale di provocazione, propose l'abolizione delle tagliatelle e dei maccheroni perché considerai cibi "antivirili" ed "antiguerrieri".
Il 16 aprile 1972 la Confraternita del Tortellino e l'Accademia Italiana della Cucina, depositarono presso la Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna la ricetta e la misura della vera Tagliatella di Bologna. Un campione di tagliatella in oro è esposto in bacheca presso la Camera di Commercio. Le misure della tagliatella cotta stabilite corrispondono a 8 millimetri di larghezza (pari alla 12.270a parte della Torre degli Asinelli) equivalenti a ca. 7 mm da cruda. Lo spessore non è stato codificato con precisione, comunque deve essere tra i 6 e gli 8 decimi di millimetro.
La ricetta classica vuole che le tagliatelle siano condite con il ragù alla bolognese, preparato con polpa di maiale, vitello e manzo, macinate e cucinate in un soffritto di burro, pancetta, aromi, tirate a cottura con brodo, vino rosso e salsa di pomodoro, e generosamente coperte di parmigiano. Esiste comunque un'altra versione in cui il condimento è costituito da un intingolo a base di prosciutto crudo. Mettere la farina a fontana sulla spianatoia e fare al centro un incavo col pugno. Rompere le uova al centro della farina e mescolare il tutto per bene fino a che lentamente vengano completamente assorbite. Impastare ora il tutto per almeno 15 minuti fino ad ottenere un composto liscio ed elastico. Se le uova non bastassero ad amalgamare la farina aggiungere un cucchiaio o due di acqua e lasciarla riposare qualche minuto sulla spianatoia quindi la si divide in pezzi e la si stende con un matterello fino a tirare una sfoglia sottile. A questo punto, lasciare asciugare la sfoglia per qualche minuto: una volta asciutta, arrotolare ogni sfoglia su se stessa e si tagliano a fettine larghe 1/2 centimetro. Allargare le tagliatelle su un piano asciutto e si lasciano asciugare asciugare per qualche ora prima della cottura.

INFORMAZIONI
2 persone
360 Kcal a porzione
difficoltà facile
pronta in 45 minuti
ricetta vegetariana
ricetta light
si può preparare in anticipo
si può mangiare fuori
INGREDIENTI
200 g di funghi porcini
4-5 rametti di prezzemolo
1 scalogno
1 cucchiaio d'olio extravergine di oliva
100 ml di vino bianco secco
sale
250 ml circa di brodo vegetale
120 g di tagliatelle all'uovo
pepe
PREPARAZIONE
Togliere dai funghi la radichetta terrosa, quindi sciacquarli brevemente sotto acqua fresca corrente per eliminare i residui di terra. Affettarli o tagliarli a cubetti.
Lavare il prezzemolo, selezionarne le foglie e tritarle finemente con la mezzaluna su un tagliere.
Spellare lo scalogno e tritalo finemente.
Mettere in una padella l'olio, lo scalogno tritato e portarla sul fuoco. Farlo rosolare dolcemente fintanto che non si sarà ben dorato, quindi unire i funghi, farli insaporire per due minuti, quindi bagnare con il vino bianco. Far cuocere per un paio di minuti a fiamma vivace, unire un pizzico di sale, un cucchiaino di prezzemolo tritato, coprire e far cuocere per 10-15 minuti.
Girare di tanto in tanto ed unire del brodo se il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo.
Lessare le tagliatelle in abbondante acqua salata e, poco prima di scolarle, aggiungere mezzo mestolo di acqua di cottura nella padella del condimento, quindi accendere il fuoco ed unire altro prezzemolo tritato.
Saltare le tagliatelle scolate a fiamma vivace nella padella del condimento per qualche minuto, girando di frequente.
Servire immediatamente con un'abbondante grattugiata di pepe.

BISCOTTI FAVE DEI MORTI dolci tipici del periodo di Novembre




I dolci dei morti sono dei preparati, quasi sempre biscotti, realizzati in occasione della Commemorazione dei Defunti.
È tradizione in Europa e soprattutto in Italia allestire dolci particolari nei giorni a ridosso del 2 novembre, che spesso ricordano nel nome questa ricorrenza o nella forma e consistenza quella di un osso. Altro riferimento ricorrente è alla dita delle mani, mentre il dolce a forma di cavallo è probabilmente legato alla leggenda di Proserpina.
Ancora oggi in alcuni paesi d'Italia, la notte tra l'1 ed il 2 novembre, si pongono questi dolci su tavole imbandite, sicuri che verranno frequentate dai propri defunti.
I dolci dei morti contengono ingredienti semplici come farina, uova, zucchero ed aromatizzanti; spesso sono presenti mandorle finemente triturate o talvolta anche cioccolato, marmellata e frutta candita. Nella versione marchigiana del nord c'è uova,zucchero e semi d'anice.
Tali dolci sono presenti, con poche varianti, come preparazioni casalinghe, artigianali o di pasticceria quasi ovunque nella penisola italiana ed i nomi attribuiti sono similari da Nord a Sud, tralasciando le forme dialettali.

FRITTAPASTA CON PANCETTA

Ingredienti per 1 persona:
1 manciata di pancetta dolce
cipolla per il soffritto
2 uova
60 gr di pasta mista
olio q.b.
sale q.b.
pepe q.b.

Prendete una pentola ed aggiungetevi un filo d'olio,il trito di cipolla e mettete in seguito la pancetta.
Intanto preparate a parte la pasta e le uova sbattute.
Nelle uova aggiungete due pizzichi di sale e pepe e sbattetele.
Una volta cotta la pasta scolatela e mettetela insieme alla pancetta,mescolate a fuoco vivace ed aggiungetevi le uova, mescolate spesso.
Buon Appetito!


RAVIOLI IN BRESEè


Ingredienti:
1 confezione di pasta breseè
salsa di funghi realizzata in una ricetta precedente
semi di papavero

Con l'utilizzo di uno stampino tondo facciamo tanti cerchietti che diventeranno i nostri ravioli.
Preriscaldiamo il forno a  180°C.
Mettiamo i le basi dei ravioli in una placca con carta da forno e ci mettiamo nelle basi la nostra salsa di funghi.
Richiudiamo con l'altra pasta breseè e con l'utilizzo di una forchetta (con la punta) chiudiamo i ravioli.
Mettiamo sopra i semi di papavero ed inforniamo per 10/15 minuti finchè non sarà ben dorata.
Buon Appetito!

ZEPPOLE SALATE

Ingredienti:
1 scatola di sgombro
3 cucchiai colmi di maionese senza uova
1 manciata di capperi sotto sale
3 acciughe sott'olio
5 olive marinate (fatte in casa)
1 confezione di pasta sfoglia

Mettiamo la pasta sfoglia in cinque ciotoline in alluminio per muffin o torniti.
Preriscaldiamo il forno a 180° e poi mettiamo la nostra pasta sfoglia. Togliamola quando si sarà ben gonfiata e dorata.
Mettiamo i capperi sotto sale in una ciotola con un po' d'acqua per 5 max 10 minuti.
Prendiamo il mixer e mettiamoci l'intera scatola di filetti di sgombro senza sgocciolare,aggiungiamoci la maionese,i capperi e le alici.
Lasciate nel mixer per 5 minuti finchè il composto sarà ben omogeneo.
Mettiamo la salsa si sgombro sopra la pasta sfoglia e decoriamo con una oliva marinata.
Buon Appetito!


POLIPO CON PATATE

Ingredienti:
1 polipo decongelato
1 patata grande
il succo di un limone
sale q.b.
olio q.b.

Lavate la patate e mettetela in una pentola riempita d'acqua,portatela a cottura finchè non si sarà completamente spellata.
Sbucciatela e tagliatela a dadini grossolani,aggiungete un po' di sale ed un filo d'olio e mescolate.
Intanto prendete il polipo ancora decongelato e mettetelo in una pentola con dell'acqua,la cottura deve essere di 1 ora e mezza per rendere la carne del pesce tenera e non gommosa.
Scolate il vostro polipo e tagliatelo con delle forbici da cucina in tanti pezzettini,ricordate di eliminare l'ossicino centrale.
Condite con un succo di limone intero,sale ed un filo d'olio.
Mescolate il polipo e la patata a dadini.
Lasciate riposare per un'oretta in frigorifero e poi servite.


PASTA MISTA CON CAVOLETTI DI BRUXELLES PANCETTA ED OLIVE MARINATE

Ingredienti per 1 persona:
80 gr. di pasta mista
6 cavoletti di Bruxelles (precedentemente sbollentati per 15 minuti)
1/2 confezione di pancetta dolce
8 olive marinate al metodo marchigiano (trovate la ricetta nel primo album di ricette)
olio q.b.
sale q.b.

Mettete in una pentola un filo d'olio aggiungetevi i cavoletti tagliati in quattro spicchi ciascuno,aggiungetevi un 1/2 bicchiere d'acqua,sale e la pancetta,mescolate spesso.
Una volta cotta la pasta mettetela a mantecare in padella ed aggiungete le olive.
Buon Appetito!

**Se non avete le olive marinate potete prendere quelle taggiasche in salamoia che si trovano al super


giovedì 28 giugno 2012

BENZONE TIPICO DOLCE TOSCANO

Ingredienti:
4uova
300 gr di farina bianca
100 gr di fecola di patate
150 gr di burro di soia
una tazza di latte di riso
300 gr di zucchero
1 bustina di lievito per dolci
scorza grattata di un limone e una arancia
100 gr di uva passera
80 gr di frutta candita

Sbattere le uova con lo zucchero e unire il burro sciolto a bagnomaria; lavorare bene con un cucchiaio di legno e aggiungere l'uvetta precedentemente fatta rinvenire in acqua calda, poi asciugata e infarinata leggermente. (l'infarinatura serve per impedire di depositarsi sul fondo del dolce). unire la scorza grattata del limone e dell'arancia. a questo punto aggiungere i canditi spezzettati e la farina (poca per volta) e, se necessario, aiutarsi con un poco di latte per ammorbidire l'impasto. distribuire l'impasto in uno stampo imburrato dai bordi alti e cuocere in forno caldo (220°) per circa mezz'ora (ma è meglio fare la prova dello stecchino, che dovrà uscire asciutto dall'interno del dolce).
Buon Appetito!


SALSA VERDE CREMOSA

Una delle classiche salse italiane per condire il lesso di carne e di pesce.

Ingredienti:
1 ciuffo di prezzemolo
1 cucchiaio di maionese senza uova
1 manciata piccola di capperi
2 acciughe sott'olio
olio q.b.

Lavate il prezzemolo aggiungetelo nel mixer,segue 2 acciughe sott'olio sgocciolate,1 cucchiaio colmo di maionese,i capperi e un filo d'olio.
Lasciate nel mixer per 5 minuti poi servitelo abbinato al lesso di carne o di pesce.


CROSTINI CON SALSA DI CAVOLETTI DI BRUXELLES E CARCIOFI

Ingredienti per 4 persone:
4 fette di pane casereccio tagliate a metà

per salsa ai cavoletti do bruxelles:
5/6 cavoletti di bruxelles
1 patata grande
sale q.b.
olio q.b.

per salsa di carciofi:
da 6 a 8 cuori di carciofo
3/4 cucchiai di panna di soia
sale q.b.
olio q.b.

Tagliamo le nostre fette di pane e mettiamole a tostare in forno per 10 minuti (il forno deve essere preriscaldato a 175°C).
Intanto prendiamo una pentola con mezzo litro d'acqua e saliamolo,quando andrà in ebollizione aggiungiamoci i cavoletti e cuociamoli per 15/20 minuti. A parte cuociamo anche la patata con un po' d'acqua ma in questo caso dobbiamo aspettare che la patata si cuocia.
Una volta pronti i cavoletti di bruxelles,scoliamoli e tagliamoli a metà.
Scoliamo e sbucciamo la patata tagliandola grossolanamente.
Prendiamo il mixer ed aggiungiamoci i cavoletti e la patata di seguito un po' di sale ed olio e tritiamo il tutto Si formerà un composto compatto.
Mettiamo nella prima metà questa salsa.
Ora prepariamo la salsa con i carciofi.
Prendiamo una padella e mettiamoci un filo d'olio con un po' di trito di cipolla,soffriggiamo ed aggiungiamo i cuori di carciofo e un bicchiere d'acqua.
Saliamo ed aggiungiamo i cucchiai di panna.
Una volta cotti mettiamo nel mixer ovviamente pulito il composto per qualche minuto.
La salsa risulterà compatta,aggiungiamola nella seconda metà del pane tostato.
Buon Appetito!


ROTELLINE DI PASTA SFOGLIA CON SEMI DI PAPAVERO

Ingredienti:
1 confezione pasta bresè (utilizzo metà disco)
semi di papavero q.b.

Srotolate la confezione di pasta bresè e con l'aiuto di un taglia pasta facciamo tante striscioline di larghezza massima mezzo centimetro poco più in modo da utilizzare metà del disco.
Spargiamoci sopra i semi di papavero e arrotoliamoli su se stessi e mettiamoci ancora semi di papavero.
Preriscaldiamo il forno a 180° e prendiamo una pirofila dove metteremo la carta da forno ed i rotolini di pasta bresè.
Una volta cotti all'incirca 15/20 minuti mettiamo in un piatto e decoriamo con la salsa verde e dei mini spiedini di verdure sottaceto ed una alice sott'olio.
Buon Appetito!


RAVIOLI DI PASTA SFOGLIA CON SALSA DI FUNGHI

Ingredienti:
1 confezione di pasta sfoglia
1/2 confezione di funghi decongelati misti
2 o 3 cucchiai di panna di soia
sale q.b.
pepe q.b.

Prendete la pasta sfoglia e srotolandola, con l'aiuto di uno stampino tondo fate tanti cerchietti di media grandezza.
Per preparare la salsa prendete una pentola anti aderente e metteteci un filo d'olio e un po' di cipolla tagliuzzata per il soffritto,aggiungete ancora decongelati i funghi ed un bicchiere d'acqua per la cottura.
Aggiunte il sale e la panna di soia,mescolate spesso.
Arrivati a cottura spegnete il fuoco e fate raffreddare.
Poi metteteli nel mixer per qualche minuto.
Preriscaldate il forno a 180°C.
Aiutatevi con un cucchiaino e mettete la salsa sulla base del vostro raviolo,prendete l'altra pasta di sfoglia e chiudete il vostro raviolo pressando con la punta di una forchetta.
Prendete la pirofila e metteteci la carta da forno i ravioli ed infornateli per 15/20 minuti.
Quando saranno rigonfiati leggermente la cottura sarà perfetta.
Metteteli in un piatto e buon appetito!

** Per la decorazione del piatto ho aggiunto pepe macinato e pepe verde


mercoledì 27 giugno 2012

RASCHERA

Sinceramente questo tipo formaggio non lo conosco ma grazie al mio libro dei formaggi,l'ho scoperto.

Raschera (DOP) è il nome di un formaggio italiano a Denominazione di Origine Protetta.
Il nome Raschera deriva dal nome di un pascolo e di un lago situati ai piedi del monte Mongioie (2.630 m s.l.m.) situata nel comune di Magliano Alpi sulle Alpi Marittime in provincia di Cuneo.
Il disciplinare di produzione distingue due tipi di formaggio Raschera:
La forma è quadrata o tonda, la stagionatura minima è di un mese ma ne esistono anche a stagionatura più lunga con sapore più accentuato.

CACIOCAVALLO RAGUSANO


Il Ragusano, storicamente chiamato caciocavallo ragusano (in siciliano Cosacavaddu), è un formaggio italiano DOP (Denominazione d'Origine Protetta). Questa eccellenza casearia, nel 1955, è stata riconosciuta quale prodotto tipico dal D.P.R. n. 1269 del 30 ottobre, nel 1995 ha ottenuto la denominazione di origine (Decreto del 2 maggio) e, l’anno successivo, ha acquisito il riconoscimento comunitario della DOP, perdendo la denominazione storica di “Caciocavallo” .
Il nome pare derivi dall'antica abitudine di appendere le forme a cavallo di un bastone posto in orizzontale. Viene prodotto solamente nellaprovincia di Ragusa, con latte di mucche della razza modicana.
Il Ragusano è un formaggio semiduro a pasta filata prodotto esclusivamente con latte di vacca. Prodotto nel rispetto del disciplinare di produzione (Provvedimento 29 luglio 2003 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali).
Il formaggio è a forma di parallelepipedo a sezione quadrata con angoli smussati. Il peso di ogni forma è compreso tra 10 e 16 kg. La crosta è sottile, liscia, di marcato colore paglierino. Le forme possono essere trattate in superficie con sostanze trasparenti, prive di coloranti. La pasta è omogenea compatta con lievissima occhiatura, di colore bianco o giallo paglierino più carico all'esterno e meno carico all'interno. Il sapore è aromatico, piacevole, fusibile in bocca, normalmente delicato e tendenzialmente dolce quando il formaggio è giovane, fino a divenire piccante a maturazione avanzata.
Il contenuto di grasso della sostanza secca non è inferiore al 38%.

CROSTATA


La crostata è un dolce tipico italiano basato su un impasto di pastafrolla ed un ripieno di marmellata. Alcune torte simili sono diffuse in tutta Europa.


Ingredienti (4 Porzioni):
400 gr farina
200 gr burro
200 gr zucchero
2 uova
scorza grattata di 1/2 limone
1 vasetto di marmellata a scelta
un pizzico di sale

Ungi e infarina una teglia di 22 cm di diametro.
Metti la farina sulla spianatoia, unisci lo zucchero e il sale, il burro e mescola il più possibile. Disponila a fontana e al centro fai un incavo con il pugno chiuso.
Rompi al centro le uova e impasta velocemente.
Lascia riposare la pasta per qualche minuto.
Prendi la marmellata: versala in una ciotola e allungala con qualche cucchiaio d’acqua in modo che non asciughi troppo in cottura.
Stendi ora la pasta aiutandoti con un mattarello fino ad ottenere uno spessore di 1/2 cm e ritaglia un disco un po’ più grande della teglia.
Mettilo nella teglia e schiaccia leggermente la pasta sui bordi in modo che aderisca bene. Versavi dentro la marmellata e livellala.
Prepara con la pasta avanzata delle striscioline che disporrai sulla marmellata a una distanza di 1 cm una dall’altra. Incrociale con altrettante striscioline e inforna a 180 °C per 40 minuti circa. La torta sarà cotta quando avrà assunto un bel color biscotto.

COTOLETTA ALLA MILANESE Vs Wiener Schnitzel



La cotoletta alla milanese (coteletta grafia classica, cutelèta altra grafia in Dialetto lombardo occidentale) è, insieme al risotto alla milanese e al panettone, il piatto più tipico e conosciuto di Milano.
La cotoletta consiste, tradizionalmente, in una fetta di lombata di vitello con l'osso (una costoletta), impanata e fritta nel burro, il quale alla fine viene anche versato sulla cotoletta. Le versioni moderne tendono a evitare quest'ultimo passaggio e a sostituire il burro con fettine di limone che vengono spremute dal commensale una volta che il piatto è stato servito.
Oggi, in pratica, ne esistono due versioni: una più alta, in cui la carne resta morbida, e una più sottile, che richiede la battitura della carne prima dell'impanatura, in cui prevale la croccantezza. Quest'ultima viene anche detta orecchia d'elefante, per la caratteristica forma che assume. In realtà, un cuoco provetto non dovrebbe ricorrere a questi artifici: fragranza dell'impanatura e morbidezza della carne sono il vero "segreto" della cotoletta alla milanese e dosando con perizia l'impanatura, gli ingredienti (ad esempio mollica di pane bianco raffermo ma non vecchio) e temperatura della fiamma si possono ottenere risultati ottimi.
Una recente versione della cotoletta, preparate soprattutto nella stagione estiva, prevede di servirla fredda coperta da pomodori, tagliati in pezzi sottili, e rucola.
La cotoletta è al centro di una disputa accademica fra la cucina italiana, che appunto la considera milanese, e la cucina austriaca, secondo cui sarebbe solo una versione della Wiener Schnitzel viennese. Non sono mai state reperite fonti sicure che stabiliscano in quale dei due sensi possibili sia avvenuta la "migrazione".

Ricetta "Cotoletta alla Milanese"
Ingredienti
4 fettine di fesa di vitello
1 uovo
q.b. di farina
q.b. di pangrattato
200 gr di burro
1 pizzico di sale
2 limoni

Battere le fettine di vitello.
Preparare tre piatti, uno con l'uovo sbattuto salato, uno con la farina e un altro con il pangrattato.
Passare le fettine di carne (da ambo i lati) prima nell'uovo, poi nella farina, quindi nuovamente nell'uovo ed infine nel pangrattato.
Riscaldare il burro in un'ampia padella antiaderente e quando è caldo disporre le fettine di carne in padella senza farle sovrapporre.
Farle cuocere da ambo i lati.
Poi passarle su della carta assorbente.
Servire con delle fettine di limone.



Wiener Schnitzel

La Wiener Schnitzel è una specialità della cucina viennese, consistente in una sottile fetta di vitello impanata e fritta nello strutto o nel burro.
La forma tradizionale viene servita con insalata di lattuga ed insalata di patate. Pratica comune è anche aggiungere al piatto una fetta di limone, che viene spremuta dal commensale sull'impanatura.
Ne è diffusa anche una versione fatta di maiale anziché di vitello, ma il suo nome corretto è però Schnitzel Wiener Art (in Germania) oppureWiener Schnitzel vom Schwein (in Austria).
La Wiener Schnitzel è stata al centro di una disputa fra la cucina italiana, che la considera una variante della cotoletta alla milanese portata in patria da Josef Radetzky quando ritornò dalla sua lunga residenza nel Lombardo-Veneto, e la cucina austriaca, secondo cui il piatto meneghino sarebbe solo una versione della Wiener Schnitzel, appunto, e imparato a fare dai cittadini di Milano osservando i cuochi dei reggimenti occupanti.
La contesa è tuttora aperta. Alcuni dicono che la cotoletta Viennese sia invece non basata sulla carne di vitello (come scritto all'inizio) ma sulla carne di maiale.

STRUFFOLI dolce carnevalesco Campano



Sono dei tipici dolci natalizi della cucina napoletana.
Il dolce è composto da numerosissime palline di pasta (realizzata con farina, uova, burro, zucchero e aromi) di non più di 5-10 mm di diametro, fritte nell'olio o nello strutto e (dopo averle lasciate a raffreddare) avvolte in miele caldo e disposte in un piatto da portata dando loro, in genere, una forma a ciambella; si decora, infine, la composizione con pezzetti di cedro ed altra frutta candita, pezzetti di zucchero e confettini colorati. Una variante può identificarsi negli struffoli al forno, e cioè che le palline di pasta siano cotte al forno anziché fritte.
Nonostante la loro tipicità, sembra che gli struffoli non siano stati inventati a Napoli ma che siano stati portati dai greci già ai tempi della Magna Grecia. Peraltro, nella cucina greca esiste ancora una preparazione simile, i loukoumades (ghiottonerie). Anche l'uso come dolce tipico natalizio sembra essere relativamente recente, in quanto il ricettario del Crisci (1634) ne fa cenno ma non specificamente in relazione al pranzo di Natale.
Dal greco deriverebbe lo stesso nome dello "struffolo", ossia della singola pallina che compone il dolce: precisamente dalla parola στρόγγυλος (stróngylos, pron. "strongoulos" o "stroggulos") che significa "di forma tondeggiante".
Nelle Marche, Abruzzo, Molise e in alcune zone del Lazio esiste un dolce simile chiamato "cicerchiata"; in Basilicata e Calabria si trova invece la "cicerata".
Nell'area della Ciociaria, particolarmente presso la cittadina di Ceccano, con il nome struffoli si intende un dolce tipico carnascialesco diffuso in più parti d'Italia con il nome di castagnole (palline fritte della dimensione di una castagna).
A Taranto e nella Provincia vengono chiamati "sannacchiudere", mentre a Lecce "purceḍḍuzzi" (porcellini dolci).

CAPRESE piatto della semplicità



La caprese è un'insalata usata come antipasto che talvolta può essere servita anche come secondo piatto.
È costituita da pomodoro e mozzarella (meglio se di bufala campana), tagliate a fette oppure, molto più raramente, in una sorta di insalata a cubetti, inoltre condita con olio, sale e basilico. A piacere si può aggiungervi origano.
La caprese è un piatto tipico della tradizione mediterranea, apprezzato e molto gustoso è particolarmente adatto durante la stagione estiva in quanto alimento leggero e fresco.
Il nome di questo fresco antipasto deriva dall'isola di Capri.

TORTELLINI




I tortellini sono una pasta all'uovo ripiena, originaria di Bologna e Modena. Il nome di tortellino (in bolognese turteléin, in modenese turtlèin) deriva dal diminutivo di tortello, dall'italiano torta.L'odierno tortellino è verosimilmente l'erede relativamente recente di una lunga progenie nata in un ambiente povero per "riciclare" la carne avanzata dalla tavola dei nobili ricchi. Nel libro "L'economia del cittadino in villa" di Vincenzo Tanara del 1664 si descrivono dei tortellini "cotti nel burro". Ancora nel 1842 il viaggiatore e bibliografo francese Antoine-Claude Pasquin (detto Valery, 1789-1847) annotava un ripieno di «sego di bue macinato, tuorli d'uovo e parmigiano», ben più rozzo dell'attuale.
Al giorno d'oggi è possibile reperire tortellini confezionati in ogni parte del mondo, soprattutto dove le comunità italiane hanno una certa importanza. I tortellini confezionati "freschi" hanno normalmente una durata di sette settimane.I tortellini in brodo sono spesso serviti nel menu di Natale.Sull'origine di questo piatto esistono diverse leggende. Una tra queste fa nascere questo piatto a Castelfranco Emilia ad opera del proprietario della locanda Corona, il quale, sbirciando dal buco della serratura della stanza di una nobildonna sua ospite e rimasto tanto colpito dalla bellezza del suo ombelico, volle riprodurlo in una preparazione culinaria.Un'altra variante della storia trae spunto dalla "Secchia rapita" del Tassoni e racconta di come ai quei tempi, una sera dopo una giornata di battaglia tra bolognesi e modenesi, Venere, Bacco e Marte trovarono ristoro presso la locanda Corona. La mattina seguente Marte e Bacco si allontanarono dalla locanda lasciando Venere dormiente; questa, al risveglio, chiamò qualcuno e il locandiere che accorse la sorprese discinta e rimase tanto impressionato dalle sue splendide forme che tornato in cucina con ancora in testa ciò che aveva visto, strappò un pezzo di sfoglia, lo riempì e ripiegò dandogli la forma dell'ombelico della dea.I ravioli in Romagna vengono chiamati tortelli. I tortellini emiliani in Romagna vengono comunemente chiamati cappelletti anche se questi ultimi si differenziano sia per forma che per ripieno. I cappelletti emiliani in Romagna vengono chiamati tortelli.Il 7 dicembre 1974 la Confraternita del Tortellino (sorta di WWF del vessillo della cucina bolognese e della cucina modenese) e l'Accademia Italiana della Cucina, depositarono presso la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna la ricetta del ripieno dei tortellini, che prescrive, dentro a una sfoglia di farina e uova di 6/10 di mm, un ripieno preparato con lombo di maiale, prosciutto crudo, mortadella di Bologna, Parmigiano-Reggiano, uova e noce moscata.I tortellini, secondo la tradizione bolognese, vanno cotti e mangiati rigorosamente in un buon brodo di carne di cappone o di gallina.Un'altra ricetta possibile, sebbene non tradizionale (ma comunque abbastanza diffusa), li vede cotti in un brodo che può essere più povero (di dado, ad esempio) e conditi con la panna. È da evitare la cottura dei tortellini in acqua, poiché in questo caso buona parte del gusto del ripieno si diluisce e si perde nella stessa, rendendo molto meno gustosa la pietanza. Non è difficile trovare anche altre preparazioni e varianti (differenti da quella tradizionale) come ad esempio i tortellini al ragù, anche se in questo caso il ragù stravolge il sapore del ripieno del tortellino.Valeggio sul Mincio ha una sua produzione di tortellini, che si differenzia poco da quelli emiliani. L'uso è di mangiarli asciutti con burro o panna, senza il brodo. Sono inseriti nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto.In Romagna Similmente ai ravioli, vi sono anche versioni di tortelli fritti e dolci, ripieni di marmellata, ricotta o cioccolata.All'estero, dove sono molto conosciuti e considerati simbolo del Bel Paese, vengono utilizzati spesso per preparazioni che vorrebbero essere italiane ma che più nulla hanno di tradizionale.

STRUDEL DI CARCIOFI

Ingredienti:
1 confezione di pasta briseè
mezza confezione di cuori di carciofo decongelati
4 /5 cucchiai di panna di soia
sale q.b.
olio q.b.

Prendete una pentola antiaderente e metteteci un filo d'olio e un po' di cipolla per il soffritto,aggiungete i carciofi ancora decongelate e un bicchiere d'acqua.
Mescolate spesso e salate un po'.
Quando i cuori di carciofo saranno ben cotti metteteli con il brodo formatosi nel mixer con 5 cucchiai di panna di soia e frullate per qualche minuto.
Preriscaldate il forno a 220°C.
Prendete pirofila da forno ed appoggiateci la carta do forno.
Aprite la pasta briseè e mettete in centro il composto di carciofi.
Chiudete la pasta in entrambi i lati in modo di fare come un saccottino.
Mettetelo in forno per 15/20 minuti.
Buon Appetito!

**Io ho utilizzato questa ricetta come antipasto per 6 persone ma può essere anche un piatto unico/secondo per 1/2 persone.


CESTINI DI SFOGLIA CON SALSA DI FUNGHI E NOCI

Ingredienti per 5 persone:
1 disco di pasta breseè
4 coppette d'alluminio quelle per muffin o tortini
salsa ai funghi:
1/2 confezione di funghi decongelati
olio q.b.
sale q.b.
1 spicchio d'aglio
acqua q.b.
panna di soia q.b.
noci sbriciolate q.b.

Prendete 5 coppette d'alluminio e metteteci a pasta breseè cercando di fare la forma della coppetta,eliminate con il coltello l'eccesso di pasta.
Mettetele in forno per 15 minuti a 230°C,toglietele finchè non saranno ben dorate.
Intanto prendete una padella mettevi un filo d'olio ed i funghi ancora congelateli,1/2 bicchiere d'acqua tutto a fuoco alto,sbucciate uno spicchio d'aglio,toglietelo a fine cottura e salate i funghi.
Prendete il mixer aggiungete i funghi ed il loro composto,2 cucchiai abbondanti di panna di soia.
Quando avrete tolto dal forno le coppette aggiungetvi all'interno la salsa e sbriciolatevi un po' di noci.
Buon Appetito!


INSALATA DI PATATE E TONNO

Ingredienti per 1 persona:
1 patata non farinosa
1/2 barattolo di verdure sott'olio
1/2 scatola di tonno in vetro
olio q.b.
sale q.b.

Lavate la patata e mettetela in una pentola con l'acqua (non deve essere salata) lasciate bollire finchè la patata si sarà un po' spellata.
Una volta fatta questa operazione sbucciatela e tagliatela in tanti tocchettini.
Mettete la patata in un piatto e salata con qualche pizzico di sale,aggiungete un filo d'olio a crudo.
Mettete le verdure ed il tonno.
Mescolate e buon appetito!


INSALATA DI RISO

Ingredienti per 1 persona:
70/80 gr. di riso per risotti
1/2 barattolo di verdure sott'olio
1/2 barattolo tonno in vetro
sale q.b.
olio q.b.

Prendete una pentola e metteteci 1/2 lt d'acqua salata,portatela all'ebollizione ed aggiungete il riso,a cottura arrivata scolate il riso e mettetelo in un piatto.
Aggiungete scolando l'olio in eccesso le verdure ed il tonno spezzettato con l'uso di una forchetta.
Aggiungete un filo d'olio a crudo e mescolate.
Buon Appetito!


RISOTTO AI FUNGHI

Ingredienti per 1 persona:
70 gr. di riso
1 confezione di funghi secchi
olio q.b.
sale q.b.
1/2 lt. brodo vegetale

Mettete i funghi secchi in acqua tiepida o nel latte se non siete intolleranti.
Sciacquate spesso i funghi in modo togliere il sapore forte.
Mettete in una pentola il brodo vegetale e portatelo all'ebollizione,aggiungete prima i funghi e di seguito il riso,più qualche pizzico di sale.
Portatelo a fine cottura quando la metà del brodo si sarà asciugato.
A fine cottura aggiungete a crudo l'olio d'oliva.
Buon Appetito!


lunedì 25 giugno 2012

Provola dolce formaggio campano



La provola è un formaggio di latte vaccino, a pasta cruda e filata.
In genere ha la forma di una sfera schiacciata, dal peso di circa mezzo chilo.
Una provola ottenuta da latte di bufala viene prodotta in Campania.

Pecorino Filano formaggio lucano



Il Pecorino di Filiano è un prodotto che ha ottenuto il riconoscimento della denominazione di origine protetta (D.O.P.) ai sensi del Regolamento CEE N. 2081/92 del consiglio; è riservata esclusivamente ai formaggi ottenuti con latte ovino.

Si tratta di un formaggio a pasta dura, è ottenuto con latte intero di pecore di razza Gentile di Lucania e di Puglia, Leccese, Comisana, Sarda. Il disciplinare prevede che il latte destinato alla trasformazione in Pecorino di Filiano, appartenente a due mungiture consecutive deve derivare da allevamenti la cui alimentazione è costituita principalmente dal pascolo, foraggi freschi e da fieni di ottima qualità prodotti nell'area descritta.Sempre secondo il disciplinare, anche il caglio deve essere artigianale preparato con tecniche precise. Il formaggio “Pecorino di Filiano” si produce tutto l'anno.
La forma è cilindrica a facce piane, il peso deve essere compreso da 2,5 a 5 kg in relazione alle dimensioni della forma. La crosta varia dal giallo dorato al bruno scuro nelle forme più stagionate e trattate superficialmente con olio extravergine di oliva prodotto in Basilicata e aceto di vino, il grasso sulla sostanza secca non deve essere inferiore al 30%.

CANNOLO ALLA SICILIANA CON RICOTTA E CANDITI



I cannoli sono una delle specialità più conosciute della pasticceria siciliana.
La nascita dei cannoli sarebbe avvenuta a Caltanissetta, antica "Kalt El Nissa" che in arabo significa "Castello delle donne", a quei tempi sede di numerosi harem di emiri saraceni. L'odierno cannolo siciliano sarebbe nato da allusioni sessuali: il suo antenato potrebbe essere un dolce a forma di banana, ripieno di ricotta, mandorle e miele. Le favorite dell'emiro, mentre erano rinchiuse nel castello di Caltanissetta, si dedicavano anche alla preparazione di dolci, e avrebbero "inventato" il cannolo, allusione evidente alle "doti" amatorie del sultano. Un'altra fonte, invece, tramanda che i cannoli siano stati preparati per la prima volta in un convento sempre nei pressi di Caltanissetta, dove delle suore rispettose del voto di castità, non lo erano così tanto di fronte al piacere voluttuoso offerto dal magnifico dolce.
In origine venivano preparati in occasione del carnevale; col passare del tempo la preparazione ha perso il suo carattere di occasionalità ed ha conosciuto una notevolissima diffusione sul territorio nazionale, divenendo in breve un rinomato esempio dell'arte pasticcera italiana nel mondo.
Si compone di una cialda di pasta fritta (detta scòrza e lunga da 15 a 20 cm con un diametro di 4-5 cm) ed un ripieno a base di ricotta di pecora. Per la scorza, si formano piccoli dischi di pasta (fatta di farina di grano tenero, vino, zucchero e strutto) che vengono arrotolati su piccoli tubi di metallo e poi fritti, tradizionalmente nello strutto, oggi anche in grassi meno costosi. Prima delle moderne leggi in materia d'igiene, la pasta veniva arrotolata su piccoli cilindri ottenuti ritagliando normali canne di fiume, che diedero così il nome al dolce.
Il ripieno tradizionale consiste di ricotta di pecora setacciata e zuccherata, ma recentemente alcune pasticcerie (soprattutto nel ragusano) hanno iniziato a produrne anche con ricotta di mucca, pur meno saporita di quella ovina, ma più delicata e digeribile, come pure con crema pasticcera o crema di cioccolato. Ci sono poi differenze locali, che prevedono l'aggiunta di pezzi di cioccolato, di canditi, di granella di pistacchi o nocciole. Il cannolo farcito viene poi spolverato di zucchero a velo.
I cannoli vanno riempiti al momento di mangiarli; questo perché, con il passar del tempo, l'umidità della ricotta viene assorbita dalla cialda facendole perdere la sua croccantezza. Per evitare questo inconveniente, alcuni pasticcieri rivestono la superficie interna del cannolo con cioccolato fuso: in questo modo, l'involucro non si impregna rimanendo croccante per più tempo.

CANNOLO CALABRESE CON RICOTTA E SCAGLIE DI CIOCCOLATO



Ci sono poi differenze locali, che prevedono l'aggiunta di pezzi di cioccolato, di canditi, di granella di pistacchi o nocciole. Il cannolo farcito viene poi spolverato di zucchero a velo.

VDS. RICETTA CANNOLI ALLA SICILIANA invece dei canditi aggiungetevi le scaglie di cioccolato

CANNELLONI



I Cannelloni sono un formato di pasta di forma cilindrica.
Il prodotto viene solitamente consumato con un ripieno salato che può includere il formaggio, ricotta, spinaci e carni macinate. È poi coperto con un sugo di pomodoro classico e o con salsa besciamella e cotti al forno. Nelle Marche i cannelloni sono un formato di pasta fresca all'uovo. Il ripieno tipico è costituito da un impasto di carne macinata e la cottura è sempre al forno.
In paesi diversi dall'Italia i Cannelloni vengono spesso denominati manicotti o maniche. Il termine inglese è spesso utilizzato al singolare (cannellone), in particolare quando utilizzato come nome del piatto.


SPAGHETTI IN BIANCO CON MERLUZZO ED OLIVE MARINATE

Ingredienti per 1 persona:
60/70 gr. spaghetti
1 filetto di merluzzo decongelato
10/15 gr. olive marinate caserecce
1 o 2 manciate di origano
olio q.b.
sale q.b.

Lasciate il merluzzo decongelato sciogliere al naturale (1/2 ore nel frigorifero).
Prendete una padella e metteteci un filo d'olio,un piccolo trito di cipolla ed aggiungetevi il merluzzo,cuocetelo e con la punta di una forchetta spezzettatelo,aggiungete un pizzico di sale e l'origano.
Aggiungete 1/2 bicchiere d'acqua per proseguire la cottura.
Avrete cotto a parte gli spaghetti,scolateli e metteteli in padella,aggiungete come tocco finale le olive marinate e passatele in padella a fuoco vivace.
Buon Appetito!


AVANZO DI POLENTA CON SUGO DI FUNGHI

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di polenta avanzata il giorno prima riscaldata al forno (deve aver fatto la pellicina quella croccante (per intenderci)
per il sugo:
3/4 funghi prataioli freschi
30 gr. fagioli borlotti
passata di pomodoro fatto in casa q.b.
1 hamburger sbriciolato di manzo
olio q.b.
sale q.b.

Pulite con un panno umido i funghi e sbucciatele,tagliateli in tocchetti.
Prendete una padella e metteteci filo d'olio,un po' di trito di cipolla,aggiungetevi il trito di hamburger ed i funghi,1/2 bicchiere d'acqua e un po' di sale.
Quando il sughetto si sarà asciugato aggiungete la passata di pomodoro e un'altro 1/2 bicchiere d'acqua,mescolate spesso.
Intanto avrete riscaldato la vostra polenta avanzata in forno a 180°C per circa dieci minuti.
Togliete dal tegame la polenta e mettetela in un piatto,aggiungete il sughetto.
Buon Appetito!