giovedì 16 agosto 2012


QUESTO BLOG RIMARRà CHIUSO PER FERIE DAL 18 AGOSTO 2012 AL 4 SETTEMBRE 2012
VI AUGURO BUONE VACANZE A TUTTI VOI!
TORNERò CON NUMEROSE NOVITà...VI ASPETTO NUMEROSI!

lunedì 13 agosto 2012

Fase per Fase: Ricetta della Stracciatella in brodo vegetale


Prendete una terrina grande aggiungetevi 75 gr. di pane grattuggiato,85 gr. di parmigiano grattuggiato,1 uovo,1 pizzico di sale,noce moscata grattuggiata e buccia di 1/2 limone grattuggiato.

Fase 2
Mescolate l'impasto con l'aiuto di una forchetta 

Fase 3
Questo è il risultato dell'impasto per la stracciatella 

Fase 4
Utilizziamo lo schiaccia patate come per i passatelli ma tagliamo prima che siano troppo lunghi. 

Il risultato

PERE DELL'EMILIA - ROMAGNA - prodotto tipico


In Emilia Romgna si coltiva il 70% delle pere italiane. In particolare le aree riconosciute dall'Indicazione Geaografica Protetta sono le province di Modena, Ferrara, Bologna, Reggio Emilia e Ravenna.
Le pere dell'Emilia Romgna hanno ottenuto nel 1998 dall'Unione Europea il riconoscimento di IGP, Identificazione Geografica Protetta. Un riconoscimento a tutela della loro unicità e tipicità. Quelle marchiate con il bollino IGP, infatti, sono solo quelle coltivate secondo un o specifico disciplinare di produzione, volto ad esaltarne i requisiti di qualità e salubrità.


CAPOCOLLO DI CALABRIA Dop - prodotto tipico Calabrese



Il capocollo o capicollo o coppa è un insaccato, che è presente nel territorio italiano con varie interpretazioni e ricette, ottenuto dalla lavorazione della porzione superiore del collo del maiale e da una parte della spalla (questo ne giustifica il nome).
Le carni vengono salate e massaggiate (questa operazione è necessaria per favorire sia la penetrazione che la distribuzione uniforme del sale) poi vengono insaccate in un budello naturale e fatte stagionare.
Nel corso della lavorazione sono aggiunte spezie ed erbe aromatiche tipiche delle diverse località di produzione del salume. In passato per la sua stagionatura si usava avvolgere la carne in una tela grezza.

ASPARAGI SELVATICI DELLA CALABRIA- prodotto tipico Calabrese


L’Asparago Selvatico di Calabria – arbusto della specie Asparagus acutifolius, appartenente alla famiglia delle Lilliacee – è diffuso nella macchia mediterranea e cresce spontaneamente in prati, pascoli e boschi incolti della regione. La pianta può raggiungere e superare il metro di altezza; ha rami sottili e foglie aghiformi e spinose. La fioritura ha luogo in primavera inoltrata e dà vita a pochi fiori di colore chiaro, tendente al verde o al giallo, e dalla caratteristica forma a campana. I frutti dell’asparago sono costituiti da una bacca bulbosa: dal rizoma hanno origine le parti commestibili (turioni), contraddistinte da colore verde, sapore amarognolo e profumo erbaceo. La loro consistenza è compatta, più o meno carnosa; la raccolta avviene tagliando la parte tenera del turione.

CACIOCAVALLO SILANO - prodotto tipico Calabrese




Il caciocavallo silano è un formaggio semiduro a pasta filata, prodotto con latte vaccino dalla forma ovale o tronco-conica. La denominazione silano deriva dalle origini antiche del prodotto legate all’altopiano della Sila. Il caciocavallo si presenta con crosta sottile, liscia, di marcato colore giallo paglierino e pasta omogenea, compatta, con lievissima occhiatura di colore bianco o giallo paglierino più intenso verso l’esterno e meno all’interno; ha un sapore delicato che diventa piccante nel corso della stagionatura. La percentuale di grasso sulla sostanza secca non può essere inferiore al 38%.  Dal gusto inconfondibile, il caciocavallo silano, acquisiti i caratteri ottimali della stagionatura, grazie al clima dei maestosi rilievi della Sila, è indicato per la dieta dei bambini e degli anziani visto l’alto valore nutritivo. Consumato fresco o stagionato, grattugiato o fuso, è divenuto nel tempo protagonista della tavola nella dieta mediterranea. La tradizione vuole che con i residui della lavorazione venivano realizzate bambole da collezione.
Prodotto da latte vaccino, il caciocavallo silano segue alcune fasi importanti per la qualità del prodotto.
1) Coagulazione. E’ la fase di coagulazione del latte alla temperatura di 36-38 °C mediante l’utilizzo di caglio in pasta di vitello. Raggiunta la consistenza voluta si procede alla fase della rottura della cagliata con grumi di dimensioni simili alla nocciola.
2) Maturazione. La cagliata matura sotto siero per un periodo che va dalla 4 alle 10 ore, variabili a seconda dell’acidità del latte, della temperatura e della quantità di formaggio prodotta. La maturazione e completata quando la pasta può essere filata.
3) Filatura e preparazione della forma. Si prepara un cordone che viene plasmato e modellato energicamente a mano fino ad ottenere una parte interna senza vuoti e una esterna liscia. Ogni pezzo di pasta viene chiuso all’apice immergendolo in acqua bollente.
4) Salatura. Dopo il raffreddamento in acqua fredda le forme vengono salate mediante immersione in salamoia. Per un periodo non inferiore alle 6 ore.
5) Stagionatura. Le forme vengono legate a cappio e sospese con delle pertiche per l’areazione. La fase dura da un minimo di 15 giorni a qualche mese.

Erbe di campagna: CORYLUS AVELLANA




Il nocciòlo (Corylus avellana L., 1753) è una pianta appartenente alla famiglia delle Betulaceae. Il nome del genere deriva dal greco κορις = elmo, mentre l'epiteto specifico deriva da Avella, città in cui è presente in quantità massicce. La pianta ha portamento a cespuglio o ad albero e raggiunge l'altezza di 5-7 m.
Ha foglie decidue, semplici, obovate a margine dentato.
E'una specie monoica dicline. Le infiorescenze sono unisessuali. Le maschili in amenti penduli che si formano in autunno, le femminili somigliano ad una gemma di piccole dimensioni.
Ogni cultivar di Nocciolo è autosterile ed ha bisogno di essere impollinata da un'altra cultivar.
Il frutto (detto nocciola o nocciolina) è avvolto da brattee da cui si libera a maturazione. Esso è commestibile ed è ricco di un olio, usato sia nell'alimentazione che nell'industria dei colori e in profumeria.

Erbe di campagna: CLEMATIS VITALBA



Clematis vitalba L. è una pianta arbustiva delle Ranunculaceae a distribuzione oloartica nota anche col nome comune di vitalba che deriva da vite alba (vite bianca). In Italia è presente su tutto il territorio sino a circa 1300 m in incolti, boschi di latifoglie, macchie temperate.
Mostra un comportamento rampicante (la sua forma biologica secondo Raunkiaer è P lian - fanerofite lianose) con fusti ramificati, che si allunga anche oltre i 20 metri sugli alberi, sviluppando alla base tronchi legnosi anche piuttosto grossi. Il profumo, quasi impercettibile, è vagamente simile a quello del biancospino. Fiorisce tra maggio ed agosto a seconda della quota.È una pianta velenosa per la presenza di alcaloidi e saponine (in particolare la protoanemonina), sostanze presenti anche in altri generi della famiglia, che si accumula soprattutto negli organi più vecchi. Può provocare irritazioni cutanee al contatto. È considerata una pianta infestante del bosco. Infatti, specialmente in associazione con i rovi, la vitalba crea dei veri e propri grovigli inestricabili a danno della vegetazione arborea che viene letteralmente aggredita e soffocata. Tali presenze sono infatti quasi sempre l'espressione di un degrado boschivo.

FORMAGGIO GRANA PADANO - made in Italy



Il Grana Padano è un prodotto caseario tipico dell'Italia settentrionale, nato nella pianura padana (detto anche semplicemente grana, in quanto è l'unico tra i formaggi di questa tipologia che ha la parola "grana" nella sua denominazione riconosciuta). E' un formaggio italiano a Denominazione d'Origine Protetta (DOP).Ciò significa che tutte le tre fondamentali fasi della filiera produttiva: (allevamento e mungitura delle bovine, raccolta e trasformazione del latte in formaggio, e stagionatura) debbono obbligatoriamente avvenire nella zona di origine.
L'origine risale al Medioevo, nei pressi dell'abbazzia di Chiaravalle, nel XII secolo. Fu questo il periodo delle grandi bonifiche agrarie della pianura del Po, operate con lo stimolo dei monaci.Con la diffusione della coltivazione dei prati stabili e delle marcite si iniziarono ad ottenere grandi produzioni di foraggio e, l'allevamento bovino da latte diventò sempre piu diffuso ed importante, per numero di stalle e di animali. Si inizarono a produrre quindi grandi quantitativi di latte, che andavano ben oltre le esigenze di sussistenza della popolazione delle campagne. I monaci quindi studiarono e perfezionarono una tecnologia di trasformazione del latte in grandi forme di formaggio, che fosse conservabile per lunghi periodi di tempo. Nacque così il "caseus vetus" il "grana" progenitore del Grana Padano, del Parmigiano Reggiano, del Grana Lodigiano e del Trentingrana. Oggi il Grana Padano è il formaggio DOP prodotto in maggior quantità al mondo.

COLUSSI - made in Italy




La Colussi S.p.A. è un gruppo alimentare italiano fondato a Venezia nel 1911 da una famiglia di imprenditori con la passione per la panificazione e per la pasticceria.È stata fondata nel 1911 a Venezia dalla famiglia Colussi, originaria del bellunese e più precisamente dal paese di Pianaz in comune di Zoldo Alto.Nel 1946 l'azienda si trasferisce a Perugia e successivamente a Petrignano di Assisi.
La sede legale è a Milano mentre la sede operativa è a Torgiano (PG), in località Ferriera. Il gruppo è costituito, oltre che dalla Colussi S.p.A., da FoodCo S.p.A., Sapori di Siena S.r.l., Albea 90 S.r.l. e da un centro servizi, So.gest.i. S.r.l.. Gli stabilimenti di produzione in Italia sono 7: Imperia, Fossano (CN), Leinì (TO), Valle Lomellina (PV), Tavarnelle Val di Pesa (FI), Monteriggioni (SI), Valle del Dittaino (EN) e Petrignano di Assisi (PG).
Il Gruppo è presente sui principali mercati mondiali con Uffici di Rappresentanza in svariati paesi e con sedi produttive in Romania e Tunisia.

CIOCCOLATO NOVI - made in Italy

Barretta di cioccolato fondente con nocciole intere


La Novi è la divisione con sede a Novi Ligure del gruppo Elah-Dufour specializzata nel settore del cioccolato prevalentemente in tavolette per la cui produzione detiene il primato nazionale con il controllo del 20% del mercato italiano e dei prodotti dolciari.
STORIA
La Novi è stata fondata a Novi Ligure nel 1903 come cooperativa di dettaglianti e grossisti dolciari.
Dopo oltre un secolo di storia la Novi dispone di tre stabilimenti a Novi Ligure, Bra e Sassello che producono ogni anno oltre 80 milioni di tavolette e 200 milioni di cioccolatini. Tra le specialità Novi: il cioccolato Otello, i gianduiotti, la Crema Novi, e le "Terre del Cacao", con cru provenienti da Grenada, Ghana ed Ecuador. A questi prodotti si sono aggiunte recentemente le tavolette NoviPiù e varie tavolette di fondente con percentuale di cacao fino al 99%.

COLATURA DI ALICI - prodotto tipico Campano




La colatura di alici di Cetara è un prodotto agroalimentare tradizionale campano, prodotto nel piccolo borgo marinaro di Cetara, in Costiera Amalfitana.La colatura di alici è una salsa liquida trasparente dal colore ambrato che viene prodotta da un tradizionale procedimento di maturazione delle alici in una soluzione satura di acqua e sale. Le alici impiegate sono pescate nei pressi della costiera amalfitana nel periodo che va dal 25 marzo, che corrisponde alla festa dell'Annunciazione, fino al 22 luglio, giorno di Santa Maria Maddalena.
PREPARAZIONE
Alle alici, appena pescate, vengono rimosse la testa e le interiora, vengono quindi tenute per 24 ore in contenitori con abbondante sale marino. Sono quindi trasferite in piccole botti di castagno o rovere (dette terzigni), alternate a strati di sale, e ricoperte da un disco di legno sul quale sono posti dei pesi, via via minori col passare del tempo. A seguito della pressione e della maturazione del pesce, affiora del liquido in superficie che, nel caso di preparazione di alici sotto sale, viene eliminato. Proprio questo liquido, invece, fornisce la base per la preparazione della colatura di alici. Viene infatti conservato in grossi recipienti di vetro ed esposto alla luce diretta del sole che, per evaporazione dell'acqua ne aumenta la concentrazione. Dopo circa quattro o cinque mesi, tipicamente quindi tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre, tutto il liquido raccolto viene nuovamente versato nelle botti con le alici, e fatto lentamente colare attraverso un foro, tra gli strati di pesce, in modo da raccoglierne ulteriormente il sapore. Viene infine filtrato attraverso teli di lino, ed è quindi pronto per gli inizi di dicembre.
Viene usata tipicamente per condire gli spaghetti e le linguine che debbono essere cotte senza sale, essendo la colatura di alici molto salata. A Cetara questo piatto è tipico della vigilia di Natale.

CIPOLLOTTO NOCERINO - prodotto tipico Campano




Il “Cipollotto Nocerino DOP” caratterizza i bulbi della specie Allium Cepa L. (cipolla) prodotti da oltre 2000 anni nell’agro pompeiano-nocerino. Gli ecotipi varietali locali riferibili alla DOP sono: Nocera (varietà iscritta nel registro CE delle ortive), Precoce la Regina, Precoce Meraviglia, Marzatica fredda, Marzatica calda, Nocerese, Bianca di Castellammare, San Michele, Giugnese.Le caratteristiche distintive, a livello tecnico-mercantile, del “Cipollotto Nocerino DOP” sono: un calibro alla raccolta di 2-4 cm (fa parte delle cipolle di medio-piccole dimensioni), bulbo tunicato di forma cilindrica, schiacciata ai poli, con leggero ingrossamento alla base delle foglie, colore delle tuniche interne ed esterne interamente bianco, polpa succulenta e di sapore dolce, foglie di color verde intenso, di forma lineare terminante a punta. Essendo una cipolla a raccolta primaverile (da marzo a giugno) è utilizzata soprattutto per il consumo fresco, non avendo un’elevata propensione alla conservazione.
Il “Cipollotto Nocerino DOP” deve le sue caratteristiche di pregio che lo fanno distinguere da altri analoghi prodotti soprattutto alle particolari ed eccezionali condizioni geo-pedologiche ove esso viene coltivato. E’ noto che i terreni dell’agro nocerino-sarnese e dell’area stabiese-pompeiana, per la loro origine vulcanica, sono sciolti, pianeggianti e di elevata fertilità ed essi conferiscono ai prodotti agricoli locali caratteristiche di elevato pregio, come nel caso del Pomodoro San Marzano Dop. Proprio, le condizioni edafiche e l’assoluta vocazionalità dell’ambiente climatico sono alla base dell’eccezionale valore qualitativo delle produzioni ortofrutticole dell’area. E il “Cipollotto Nocerino DOP” per le sue peculiari e spiccate specificità, dopo il San Marzano, è appunto la specie ortiva più coltivata nell’Agro. Per le sue caratteristiche qualitative ed organolettiche, legate soprattutto alla tenerezza del bulbo e alla dolcezza della polpa, poco acre e piccante, che ne fanno un prodotto di elevata digeribilità, è particolarmente richiesto sui mercati nazionali ed internazionali.  Ricercato dagli chef locali è gustato quasi sempre fresco accanto ad insalate verdi, pomodori ma è presente anche in primi piatti ed utilizzato per guarnire tanti altri manicaretti d’autore.Il “Cipollotto Nocerino DOP”, oltre alla sua tipicità deve la sua fama sui mercati anche per le sue caratteristiche merceologiche di elevata qualità. Questo perché il prodotto finito, sin dal momento successivo alla raccolta, subisce una serie di lavorazioni che gli conferiscono quel valore aggiunto indispensabile oggi per competere sul mercato globale: pelatura del bulbo, lavaggio, selezione, taglio parziale del ciuffetto radicale e delle foglie, legatura a mazzetti, condizionamento. Il prodotto immesso al consumo è classificato di prima categoria mercantile.

CASTAGNA DI MONTELLA E CASTAGNA DI SERINO - prodotto tipico Campano



http://www.castagnedimontella.it/ sito ufficiale della castagna di montella
http://www.agricoltura.regione.campania.it/tipici/castagna-serino.html qui potete trovare tutte le informazioni delle castagne di Serino

TORTA DI BIETOLE - ricetta siciliana




INGREDIENTI

  • 1 Kg. Bietole
  • 500 g Ricotta di pecora
  • Uova
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale  marino di Trapani
  • Pepe nero macinato al momento

  • Per preparare la saporita torta di bietole e ricotta (denominata in dialetto siciliano torta ri gira e ricotta) occorre innanzitutto pulire le bietole, lavarle e lessarle in acqua moderatamente salata.
  • Quando la verdura sarà cotta, sgocciolarla bene e spezzettarla; poi trasferirla in una capiente padella al fine di insaporirla con due cucchiai di olio extravergine di oliva. Quindi, trasferire la preparazione in una terrina per lasciarla intiepidire.
  • A parte setacciare la ricotta e amalgamarla con le uova battute; condire il composto con un pizzico di sale marino di Trapani e una generosa spolverata di pepe nero macinato al momento. Continuare a lavorare fino a quando la preparazione sarà diventata abbastanza omogenea e mescolarlo quindi alla verdura.
  • Versare la massa così preparata in una teglia unta di olio extravergine di oliva e passare in forno a 180° per 20 minuti. Trascorso questo lasso di tempo cacciare la teglia da forno e servire in tavola la torta di bietola e ricotta da ben calda per la consumazione.




FOCACCIA RAGUSANA - ricetta siciliana



Ingredienti:

  • Preparazione
  • ingredienti
    500 g di patate
    2 cipolle piccole
    1 cucchiaino di semi
    di finocchio
    3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
    sale
    per la pasta
    350 g di farina bianca
    25 g di lievito di birra
    2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
    sale

    Preparate la pasta: disponete la farina a fontana e versatevi al centro il lievito di birra, precedentemente sciolto in 1 dl di acqua tiepida, l'olio e un pizzico di sale. Impastate accuratamente, aggiungendo all'occorrenza ancora un po' di acqua tiepida. Quando avrete ottenuto un composto morbido e omogeneo, mettetelo a lievitare in un luogo tiepido per 2 ore.
    Pelate e affettate le patate e le cipolle. A lievitazione conclusa, stendete la pasta fino a formare un ampio disco e disponete su meta della superficie le fette di patate e di cipolle, cospargete con i semi di finocchio e condite con 3 cucchiai di olio extravergine d'oliva e abbondante sale.
    Ripiegate l'altra meta del disco a coprire il ripieno, saldate bene i bordi, guarnite con altri semi di finocchio e adagiate la focaccia sulla placca da forno unta.
    Infornate a 180-200 °C per circa 20 minuti, quindi sfornate e servite calda.
    Buon Appetito!

CALZONE DI PASTA SFOGLIA CON FUNGHI E PECORINO - ricetta


Ingredienti:
1 confezione di pasta sfoglia
6 fette di pecorino
1/2 barattolo di funghi sott'olio

Prendete e aprite una confezione di pasta sfoglia.
In una metà mettete i funghi sott'olio cercate di eliminare più olio possibile.
Tagliate le fette di pecorino ed eliminate la buccia e mettetele le fette tagliate in pezzetti sopra i funghi.
Chiudete la pasta sfoglia e mettetela in forno per 20 minuti fino che non sarà dorata a 180°C con carta da forno.
Buon Appetito!

Ottimo come piatto unico o come antipasto da proporlo a  pezzetti

Torta al rum per intolleranti al latte - ricetta

Ingredienti:
180 gr. di farina bianca
130 gr. di cioccolato fondente
2 cucchiai di cacao
1 bustina di lievito
200 gr. di zucchero
80 gr. di zucchero di canna
120 gr. di margarina vegetale
3 uova
80 ml di latte di riso
1 pizzico di sale

Per la crema al rum:
450 gr. di zucchero a velo
130 gr. di margarina vegetale
4 cucchiai di rum
grassa al cioccolato

Versate 180 grammi di farina bianca in una terrina.
Aggiungere due cucchiai rasi di cacao amaro,una bustina di lievito,un pizzico di sale.
Amalgamare servendosi di un cucchiaio di legno.
In un'altra terrina tagliare a pezzetti la margarina,poi mischiare con 200 grammi di zucchero semolato e  80 grammi di zucchero di canna.
Sbattere con cura,poi aggiungere 3 uova e amalgamare tutti gli ingredienti.
Unire i due composti.
Aggiungere lentamente 80 ml di latte di riso e 130 grammi di cioccolato fuso,mescolare.
Imburrate una tortiere e versate il composto,cuocere in forno preriscaldato per 40 minuti circa a 160°.
Preparare la crema per farcire la torta sbattendo in una terrina 130 grammi di margarina con 450 grammi di zucchero a velo.
Aggiungete gradualmente i 4 cucchiai di rum e amalgamare.
Togliere la torta dal forno,farla raffreddare e tagliarla a metà.
Servendovi di una spatola,spalmare la crema al rum sulla torta tagliata.
Richiudere e ricoprire con la glassa al cioccolato; raffreddare la torta in frigorifero per un paio d'ore prima di servire la torta.
Buon Appetito!

Sono riuscita a salvare una fetta per farne una fotografia. Questa torta è stata letteralmente spazzolata dal mio fidanzato e da mia madre che all'inizio definivano la torta troppo dolce...


giovedì 9 agosto 2012

CRISPEDDI - ricetta siciliana


Ingredienti:
un chilo di farina, 50 gr di lievito di birra, 300 gr di acciughe salate, sale, olio d'oliva per friggere


Disporre la farina in un recipiente di terracotta interamente smaltato ed a pareti svasate (bavanu), aggiungere il lievito diluito in poca acqua tiepida, un pizzico di sale ed impastare. lavorare la farina aggiungendo acqua tiepida fino ad ottenere una pasta molto morbida; continuare ancora per circa mezz'ora battendo la pastella con la mano destra fino a rendere l'impasto filante. coprire l'impasto con un canovaccio e lasciatelo lievitare per quattro o cinque ore. nel frattempo diliscare le alici, pulirle bene e tagliarle a pezzetti. quando l'impasto sarà lievitato, mettere al fuoco una padella con abbondante olio d'oliva, poi ungere le mani di olio, prendere un po' di pastella (la quantità che entrerebbe in un cucchiaio), allungarla, inserirvi un pezzetto di acciuga e lasciarla cadere nell'olio bollente. proseguire fino ad esaurimento dell'impasto. si servono caldissime.

CACIOCAVALLO ALL'ARGENTIERA - ricetta siciliana




Ingredienti
 400 grammi caciocavallo tenero
Olio extravergine d’oliva
Due spicchi d’aglio
Aceto
zucchero
origano fresco

Fare rosolare l’aglio, tagliato a pezzetti, in un tegamino con poco olio. unire il caciocavallo tagliato a fette rettangolari, spesse circa un centimetro. Aspettare che il formaggio prenda colore dalle due parti ed aggiungere un cucchiaio d’aceto nel quale avremo sciolto una presa di zucchero. Fare sfumare l’aceto e spolverare con origano fresco. Farlo rimanere sul fuoco per qualche altro minuto e servire.Mangiateli caldissimi!

martedì 7 agosto 2012

Frutto esotico - il RAMBUTAN


Futto dell'albero appartenente alla famiglia delle Sapindaceae, alto fino a 20 m.
E' tondeggiante, giallo o rosso scuro, avvolto da lunghe pine morbide. La polpa, bianca e succosa, è dolce ed ha un retrogusto aromatico.
Energetiche, antiossidanti, coadiuvanti il buon funzionamento del sistema immunitario.
Contiene glucosio, Vitamina C, sali minerali (calcio, fosforo).
Il maggior produttore è la Thailandia, ma il frutto è coltivato in tutti i paesi della fascia tropicale umida: Cambogia, Isole Caraibiche, Centro America, India, Indonesia, Malaysia, Filippine, Sri Lanka.

PECORINO DI VERGATO- prodotto tipico Emilia - Romagna


Il Pecorino di Vergato è prodotto con puro latte ovino e la sua stagionatura dura fino a 1 anno.
E' prodotto nella zona di Vergato (Bologna).

CAPPELLO DEL PRETE - prodotto tipico Emilia - Romagna


Il cappello del prete (denominato alle volte tricorno) è un insaccato di forma triangolare che ricorda, per l'appunto, il cappello usato dai preti. È una variante del cotechino o dello zampone.
Anch'esso è costituito da carne di maiale macinata, di norma più finemente, con la variante che nell'impasto viene aggiunto del vino. Lo si cucina come i più noti cotechini e zamponi (bolliti) e lo si accompagna con abbondante puré di patate.

Festa Nazionale della Befana 2012

Ammetto che ho aggiunto poche foto della festa,ma io da abitante del centro storico sono molto sfuggente per il gran tran tran che si presenta in quei giorni e non amo molto frequentarla. Diciamo che ho fatto un piccolo sforzo.








BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA - prodotto tipico calabrese


Area storica di produzione e consumo: lungo la costa reggina che si estende tra Villa San Giovanni e Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria.
Al Bergamotto di Reggio Calabria - Olio Essenziale è stato attribuito dalla Unione Europea il riconoscimento DOP
Legame col territorio: coltivato da secoli, il bergamotto è una delle risorse che ha caratterizzato maggiormente il paesaggio costiero reggino. Da fine marzo a tutto aprile le coltivazioni di bergamotto saturano l'aria del delicato profumo dei loro fiori.
Descrizione del prodotto: Frutto: sferico; peso medio: 100 gr; colore alla maturazione: giallo; buccia: mediamente sottile, liscia a volte moderatamente rugosa ed aderente; polpa: abbastanza consistente, di colore verde-giallo pallido; sapore: fortemente acido e amaro.
Tecniche di produzione: L’estrazione dell’olio di bergamotto in Calabria ebbe inizio intorno alla metà del XVII secolo, l'essenza viene estratta per abrasione della scorza mediante un sistema di grattugie situate nelle apposite pelatrici.
La tecnologia utilizzata è ancora oggi, per buona parte, costituita dalla cosiddetta "macchina calabrese", messa a punto intorno al 1840 da Nicola Barillà di Reggio Calabria, che garantisce una materia prima eccellente.
E' messo in commercio in fusti o recipienti di vetro sui quali deve figurare la dizione Bergamotto di Reggio Calabria - olio Essenziale.
Uso gastronomico: sono utilizzati i frutti interi, sotto spirito, e l'essenza come aromatizzante per la preparazione di dolci, liquori al bergamotto e bevande.
Per il contenuto di vitamina C, Bl e B2 e P nel succo, di vitamina A ed E nel flavedo, il bergamotto si può ritenere un frutto con buon contenuto vitaminico.
Uso farmaceutico, cosmetica e profumeria:
Sin dal 1704 con la realizzazione della cosidetta acqua admiralis, un'acqua da toeletta, poi denominata "acqua di Colonia", il prodotto è stato principalmente usato nell'industria profumeria e cosmetica.
Ancora oggi l'olio essenziale di bergamotto viene usato nell'industria profumiera per fissare il bouquet aromatico dei profumi e per armonizzare le altre essenze contenute, mentre nell'industria farmaceutica è usato per il suo potere antisettico e antibatterico.
L’essenza di bergamotto (che si utilizza oggi in dose media di 1 -2 gocce al dì, lontano dai pasti, diluita in acqua o in un cucchiaino di miele, o in perle) è stimolante dell'appetito e delle funzioni epato-pancreatiche.
È utile nelle colecistiti, nella tachicardia e nell'ipertensione arter¬iosa: localmente è utile nelle stomatiti, gengiviti e faringotonsilliti; è antiparassitario intestinale, disinfettante ed astringente.
È balsamico delle vie respiratorie. Sulla psiche agisce in senso tonico ed antidepressivo.

Links correlati:
www.bergamottoconsorzio.it
www.prodottitipicicalabresi.biz

ANONA DI REGGIO CALABRIA - prodotto tipico calabrese


E' un frutto d'origine calabrese si trova solo nella provincia di Reggio Calabria.
L’Anona è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Annonaceae e originaria del Sud America di cui si conoscono diverse specie. Pressoché assente nel resto d’Italia, viene coltivata con successo nella provincia di Reggio Calabria. Fiorisce in estate, vestendosi di fiori bianchi o delicatamente verdi; dopo cinque-otto mesi dalla fioritura i frutti vengono raccolti prima che raggiungano lo sviluppo completo – non appena la buccia tende a schiarirsi. Una volta colti portano a termine la maturazione nell’arco di qualche giorno.
I frutti dell’Anona di Reggio Calabria sono gustosi, polposi e piacevolmente ricchi di succo: il loro sapore, intensamente dolce, comunica un senso di freschezza. La polpa è di colore bianco con semi scuri; a completa maturazione i frutti hanno generalmente un peso di circa 300 grammi, ma possono raggiungere un peso maggiore.

Erbe di campagna commestibili - CALAMINTHA NEPETA





La Calamintha nepeta (L.), detta volgarmente mentuccia, nepitèlla o nipitèlla (region. nepetèlla), è un'erba aromatica, utilizzata in cucina e in erboristeria. Ha un leggero odore di menta.
n alcune zone d'Italia, tra cui Roma e Lazio, la Mentha pulegium viene anch'essa impropriamente denominata mentuccia, causando una certa confusione con la nepetella: le due specie si possono facilmente distinguere dall'infiorescenza: a sviluppo verticale con fiori singoli quella della nepetella, tondeggiante con fiori ravvicinati quella della M. pulegium. È una pianta molto diffusa in Europa centro-meridionale dove cresce spontanea in terreni aridi fino ai 1500 m s.l.m.
UTILIZZO
La nepetella era usata comunemente come erba medicinale in tempi medioevali, ma ora è poco usata dagli erboristi moderni. Tutte le parti della pianta hanno proprietà aromatiche, diaforetiche, espettoranti, febrifughi e stomachiche. Gli infusi ottenuti con le foglie sono benefici in caso di flatulenza e debolezza di stomaco. È usata anche contro la depressione, l'insonnia e i dolori mestruali. Non deve essere assunta durante la gravidanza in quanto in dosi eccessive può causare l'aborto.

BIRRA MORETTI - made in Italy



La Birra Moretti S.p.A. è stata un'azienda italiana specializzata nella produzione di birra. Venne fondata nel 1859 ad Udine da Luigi Moretti.
Nel 1996 è stata venduta alla società olandese Heineken, che ha poi ceduto l'originale stabilimento produttivo di Udine e che ora detiene il marchio Moretti. La Birra Moretti è una delle birre più vendute in Italia ed è discretamente famosa anche all'estero.
STORIA DELL'ETICHETTA
Nel 1942 il Commendatore Lao Menazzi Moretti vide un simpatico vecchietto baffuto seduto ad un tavolino di una trattoria di Udine. Il Commendatore, pensando che l'uomo rappresentasse bene la sua birra, gli chiese il permesso di fotografarlo e quale ricompensa volesse.
“Cal mi dedi di bevi, mi baste” – rispose l'uomo in lingua friulana, ovvero “Mi dia da bere, a me basta”.
Le foto diventarono un cartellone pubblicitario che comparve in tutti i locali d'Italia e da esso è nata la famosa etichetta. Nel corso degli anni, il Baffo è stato interpretato da vari attori; il volto più noto è stato quello del celebre attore e doppiatore Marcello Tusco, sostituito dopo la sua improvvisa scomparsa da Orso Maria Guerrini.

BRIOCHE RUSTICA - ricetta campana



Ingredienti:

500 gr di farina
3 uova
15g lievito di birra
150g di burro
1 bicchiere di latte tiepido
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
150g di provolone a dadini
100g di parmigiano grattugiato
100g salame napoletano
150g prosciutto cotto


Mettere un po di farina in un recipiente,con il lievito sciolto in un poco di latte tiepido, mescolare un po , fino ad ottenere un panetto, quindi lasciar lievitare per un'oretta.
Intanto tagliare i salumi e il provolone a pezzettini piccoli.
Quando il panetto sarà raddoppiato di volume, unirlo al resto della farina, adagiando il tutto in un recipiente abbastanza capace d contenere tutti gli ingredienti; aggiungere le uova leggermente sbattute, lo zucchero, il burro ammorbidito, il parmigiano, il restante latte e infine il sale. lavorare l’impasto in modo omogeneo, non appena l’impasto sarà ben amalgamato, aggiungere la dadolata per l'imbottitura, amalgamare bene il tutto, lavorare l'impasto una decina di minuti. 
Imburrare e infarinare uno stampo a ciambella e adagiarvi dentro l'impasto, lasciar lievitare ancora 2 o 3 ore, quindi infornare in forno già caldo a 180°, dopo dieci minuti abbassare la temperatura a 170°c 
e lasciar cuocere per 35 minuti.Sfornare e lasciare raffreddare. 
E' buonissima, ma il giorno successivo lo è ancora di più. 

CARCIOFO DI PAESTUM - prodotto tipico campano



Carciofo di Paestum è il nome di un prodotto ortofrutticolo italiano a Indicazione Geografica Protetta.
L’Indicazione Geografica Protetta “Carciofo di Paestum” designa i capolini dei biotipi riferibili al tipo “Romanesco”, anche detto “Tondo di Paestum”.

PECORINO DI LATICAUDA SANNITA - prodotto tipico campano



Il latte fresco appena munto, o proveniente dalla mungitura precedente, viene filtrato e posto in caldaia per essere riscaldato fino ad una temperatura di 35/40 gradi, quindi si introduce il caglio di agnello di Laticadua.In seguito alla rottura della cagliata, si formano dei piccoli grumi che asportati manualmente, si depongono nelle fascere; il prodotto così ottenuto viene pressato con le dita, fino ad ottenere una massa compatta. Il formaggio viene quindi messo in salamoia per essere commercializzato dopo tempi diversi a secondo della tipologia: fresco 2gg, semistagionato 2 mesi, stagionato minimo 4 mesi. Durante la fase di stagionatura la forma viene lavata con siero bollente e con acqua di pozzo. Quando il formaggio è maturo e comincia a "sudare", cioè emette qualche goccia di liquido, viene unto con olio extra vergine di oliva.
Il pecorino di laticauda si presenta di tipica forma cilindrica, con pezzature che vanno da 300 gr. per il formaggio fresco, fino a circa 5.5 kg. per il formaggio stagionato.Al termine della stagionatura, la cui durata oscilla tra i 4 ed i dodici mesi, il prodotto presenta una consistenza dura, a tratti farinosa, non aderente allo strumento di taglio, con grana fine e frattura a scaglie, priva di cavità interne ed imperfezioni. Il colore varia dal giallo paglierino al giallo brillante, in relazione al tenore di grassi. Di odore gradevole ed intenso di latte pecorino, ha un sapore leggermente piccante

PIZZA GIALLA ALL'ORVIETANA - ricetta umbra


Ingredienti:
300 g Farina Di Mais
3 cu Olio Di Oliva Extravergine
qb Pepe
200 g Prosciutto Crudo
1 rm Rosmarino
qb Sale
4 foglie Salvia

Preparazione ingredienti
300 g di farina di mais
1 rametto di rosmarino
4 foglie di salvia
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
200 g di prosciutto crudo di Norcia
sale e pepe

Portate a ebollizione 1,2 l di acqua, salatela e profumatela con il rametto di rosmarino e le foglie di salvia. Fate sobbollire per qualche istante, quindi togliete dal fuoco e lasciate riposare per 2-3 minuti prima di eliminare le erbe aromatiche.
Versate la farina in una terrina, unite l?acqua aromatizzata, mescolate bene e aggiungete l?olio sufficiente a ottenere un composto liscio e omogeneo. Regolate di sale e pepe.
Preriscaldate il forno a 180 ?C. Versate la preparazione in una teglia unta d?olio, livellatela con il dorso di un cucchiaio inumidito e fatela cuocere nel forno per circa 30 minuti, fino a quando la superficie sara ben cotta.
Sfornate e fate intiepidire la pizza prima di servirla tagliata a spicchi e accompagnata dal prosciutto crudo di Norcia affettato sottilmente.

LENTICCHIE DI CASTELLUCCIO DI NORCIA - prodotto tipico umbro


Chiamata dagli abitanti di Castelluccio "Lénta", è il prodotto rappresentativo del paese per eccellenza. L'uso di questo legume è antichissimo come dimostra il ritrovamento di semi in tombe neolitiche datate 3000 A.C. La lenticchia è una pianta annuale, che fiorisce tra maggio e agosto, appartenente alla famiglia delle leguminose. L'inconfondibile sapore, le dimensioni molto piccole, la resistenza ai parassiti e la coltivazione esclusivamente biologica, oggi ne fanno un prodotto ricercatissimo. Viene seminata, non appena il manto nevoso è completamente disciolto. Verso la fine di Luglio primi di Agosto viene raccolta. Una volta questa operazione veniva svolta esclusivamente a mano, "la carpitura". Affluiva manodopera dai paesi limitrofi; Gualdo, Pescara Del Tronto, San Pellegrino, per la maggior parte donne, "le carpirine", un lavoro faticoso e lungo. Oggi si ricorre, quasi sempre, alle falciatrici meccaniche, ma comunque i ritmi e i "rituali", obligatori, fanno della raccolta un momento di massimo impegno per i contadini del posto.

BABBALUCI A PICCHI PACCHI - ricetta




Ingredienti per 6 persone: 
48 babbaluci (lumache)
gr. 400 pomodori maturi
1 cipolla
olio di oliva
crusca
sale e pepe


Mettete le lumache in una scatola di cartone bucherellata, con un pò di crusca sul fondo. Lasciatele spurgare per 1 settimana. Quindi lavatele prima in acqua corrente e poi in acqua e aceto, cambiandola spesso, finché non faranno più schiuma. Mettetele in una pentola, copritele con acqua e fatele cuocere a fuoco lento, per 20 minuti dal momento in cui staccano il bollore. Intanto in un capace tegame di terracotta fate appassire nell'olio la cipolla tritata e mettete i pomodori sbucciati e passati al setaccio. Salate, pepate e lasciate cuocere per 15 minuti circa. Versate la salsa sulle lumache ben sgocciolate, salate e cuocete ancora, mescolando continuamente per circa 5 minuti. BUON APPETITO !

MANDARINO TARDIVO DI CIACULLI


Gli agrumi contengono vitamina C che possiede proprietà antiossidanti e contribuisce al potenziamento del sistema immunitario; è capace di bloccare la formazione di sostanza potenzialmente cancerogene quali le nitrosamine.Il Tardivo di Ciaculli è anche ricco delle vitamine B1 e B2, che stimolano l'appetito, l'accrescimento, la digestione e migliorano il sistema respiratorio, si addicono alla cura del sistema nervoso.
Sono inoltre presenti vitamia PP che combatte la pellagra, Betacarotene e Fibre.

La Sicilia e la sua cucina

La Sicilia (/siˈʧiːlja/, Sicìlia in siciliano, Σικελία in greco, صقلية in arabo, Siçillja in albanese) è un'isola del mar Mediterraneo e una regione autonoma a statuto speciale di 5.048.806 abitanti dell'Italia, con capoluogo Palermo.La Regione Siciliana, così come appare sul suo statuto, che è legge costituzionale della Repubblica italiana, fa parte dell'Italia insulare ed è costituita, oltre che dall'isola omonima, dalle Eolie, dalle Egadi, dalle Pelagie, da Ustica e Pantelleria.È la regione più estesa d'Italia (25.711 km²)] e la sua isola maggiore; è, inoltre, la più estesa isola del mar Mediterraneo, la settima d'Europa, la quarantacinquesima del mondo.Il suo territorio è diviso in nove province, i cui capoluoghi sono: Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa, Trapani.È l'isola maggiore più densamente popolata del Mediterraneo dopo Malta e l'unica regione italiana ad annoverare due città fra le dieci più popolose del Paese: Palermo e Catania. È una delle mete turistiche più importanti d'Europa e nel Settecento era l'ultima tappa del Grand Tour, il viaggio che i giovani aristocratici europei, in buona parte britannici, compivano in Europa - molti in Italia - per perfezionare la loro educazione e la loro formazione spirituale.
Confina a nord con il Mar Tirreno, a sud-ovest con il Canale di Sicilia, a est con il Mar Ionio e a nord-est con lo Stretto di Messina che la separa dalla Calabria.


La regione SICILIA e le sue provincie
CUCINA SICULA
La cucina siciliana fa parte di una cultura gastronomica regionale complessa ed articolata, che mostra tracce e contributi di tutte le culture che si sono stabilite in Sicilia negli ultimi due millenni. Dalle abitudini alimentari della Magna Grecia alle prelibatezze dei "Monsù" delle grandi cucine nobiliari, passando dai dolci arabi e dalle frattaglie alla maniera ebraica: tutto contribuisce a rendere varia la cucina siciliana.La lista dei prodotti tipici è lunghissima. Ogni provincia (e, in molti casi, ogni comune) ha una sua specialità e anche i nomi degli stessi alimenti variano di zona in zona. È universalmente conosciuta la granita siciliana come prodotto comune a quasi tutte le province e pregiato nelle zone del catanese e del messinese. Meno conosciute sono altre due bevande dall'aspetto di latte: l'orzata (dolce) e il latte di mandorla (dolce-amaro). Tra i prodotti salati, sono molto diffusi prodotti presentati nella cosiddetta tavola calda, con gli arancini (o arancine) come punta di diamante di questa categoria. Tipiche del palermitano sono le panelle, le crocchè (crocchette di patate) ed il pani ca meusa (pane con la milza). Del messinese invece i rustici e la focaccia. Ci sono poi molti piatti legati alle melanzane, come la caponata, la parmigiana e la pasta alla norma e i scacci, focacce di grano duro con ripieno a base di prezzemolo, oppure cavolfiori o pomodori, vere e proprie torte salate. Anche il pesce, in molte varietà, è un alimento importante della cucina siciliana e in questo settore molto famoso è il pesce stocco alla messinese. Tipico del trapanese è il cuscus piatto principale della tradizione gastronomica del sud del Mediterraneo, ma contrariamente al resto dei paesi del Maghreb, dove invece è di solito a base di carne, è preparato con il pesce. Tra i dolci tipici della regione non sono da dimenticare i cannoli, la cassata, il "Taganu d'Aragona" e la torta Fedora.

OLI EXTRAVERGINE DI OLIVA VAL DI MAZARA E VALLE DEL BELICE Dop - prodotto siculo



Quest’olio dall’aroma e dal sapore inconfondibile è il frutto della selezione dei migliori olii extra vergini della Sicilia centro-occidentale, cioè quell’area ricadente nella DOP Val Di Mazara, che va da Palermo alla parte occidentale della provincia di Agrigento. Le sue caratteristiche peculiari sono tali da meritarsi il riconoscimento di DOP.

OLIVA NOCELLARA DEL BELICE Dop - prodotto tipico siculo


L'ulivo Nocellara del Belice è una varietà di albero d'oliva che cresce unicamente nella Valle del Belice con Castelvetrano Selinunte (il comune maggiore) per ettari coltivati e produzione. Un olivo a doppia attitudine, capace cioè di produrre sia olive da mensa che per olio. L'Olio Nocellara del Belice è un olio extravergine di oliva prodotto dalle olive della varietà detta "Nocellara del Belice" una delle più pregiate e prestigiose del mondo. L’olio rientra nella categoria D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) l'unica riconosciuta per le olive da mensa a livello Europeo, inoltre recentemente ha ricevuto anche il marchio I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta). La Nocellara presenta un’acidità massima dello 0,50% ed una densità di valore medio. Il suo colore è verde con riflessi giallo oro ed ha un profumo d’oliva appena frantumata con sentori di erba. Il suo sapore è fruttato, appena lievemente amaro e piccante con un retrogusto di mandorla, ineguagliabile e pregiatissimo al palato.